Preso
nel suo complesso, il mercato delle caramelle e dei chewing
gum è in leggero calo. Ma presenta andamenti opposti
nei due fondamentali segmenti del consumo d'impulso (acquisti
nei bar e altre rivendite) e del consumo familiare (acquisti
nel dettaglio alimentare). Mentre il primo flette pesantemente
sia in volume che in valore, il secondo cresce moderatamente.
Il risultato di queste due opposte tendenze è quello
di diminuire comunque il valore del business, poiché
il prezzo medio delle caramelle acquistate per il consumo
familiare è inferiore di oltre un terzo rispetto al
consumo d'impulso.
L'offerta industriale - in cui Perfetti mantiene la leadership
assoluta tanto più dopo la recente acquisizione di
Van Melle - si è caratterizzata negli ultimi anni per
una progressiva sofisticazione della segmentazione, che alle
tipologie più consolidate come caramelle senza zucchero
o balsamiche ha aggiunto anche le caramelle vitaminizzate
(un processo parallelo, sotto questo profilo, a quello che
sta interessando il mercato delle bevande a base di frutta
e dei succhi di frutta). E che ai tradizionali chewing gum
e alle caramelle ha affiancato inoltre potentemente i prodotti
per l'oral care.
Il fenomeno delle caramelle e dei chewing posizionati nell'area
dell'igiene orale è un esempio di allargamento dell'offerta
in un processo di attacco concorrenziale incrociato: un marchio
come Mentadent va a contrassegnare le caramelle, e specularmente
Perfetti spinge i chewing gum nell'oral care.
Il tutto in una fase del mercato così vitale per quanto
concerne il comparto dei chewing con funzioni di igiene orale,
da richiamare competitor tradizionalmente operanti nell'oral
care verso le sirene di un consumo blandamente paramedicale
che rappresenta il fenomeno più importante di questi
ultimi anni nel comparto in esame.
Calano le caramelle balsamiche, attaccate dalla funzione rinfrescante
dei prodotti testé citati, mentre le caramelle per
bambini e al latte crescono. In grande spolvero le mini caramelle,
di peso inferiore a 0,5 grammi.
Il confortante andamento delle vendite nel dettaglio alimentare
e la progressiva segmentazione dell'offerta spingono verso
un trattamento, all'interno dei punti di vendita della gdo,
organizzato secondo le tecniche del category management. Con
i relativi obiettivi di miglioramento della redditività
della categoria e del servizio ai clienti. Ma - probabilmente
per la piccola incidenza di questo business sui fatturati
dei distributori moderni - gli assortimenti vengono in gran
parte ancora gestiti con vecchie modalità.
Da rilevare, in quest'ambito, la diffusione nei punti di vendita
a libero servizio dell'esposizione in avancassa (confezioni
multipack), che punta a trasportare nei luoghi deputati agli
acquisti per il consumo familiare i meccanismi tipici degli
acquisti d'impulso.
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