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Sostituti del pane
Il valore del mercato
€ 614.600.000
La dinamica dei consumi in valore
+0,5%
Il peso delle zone in valore nei crackers*
Nord-Ovest 34,1% (-4,4%)
Nord-Est 28,7% (-6,5%)
Centro 15,2% (-13,3%)
Sud 22,0% (+0,2%)
Il peso dei canali distributivi in valore nei crackers*
Iper e Super 61,2% (-2,9%)
Libero servizio 19,7% (-8,3%)
Grocery 12,7% (-5,1%)
Discount 6,4% (-19,9%)
Il peso delle zone in valore nei panetti*
Nord-Ovest 28,6% (+10,3%)
Nord-Est 33,7% (+3,9%)
Centro 15,2% (-13,3%)
Sud 24,9% (-3,6%)
Il peso dei canali distributivi in valore nei panetti*
Iper e Super 54,8% (+9,8%)
Libero servizio 18,4% (+4,3%)
Grocery 15,7% (-8,4%)
Discount 11,1% (-6,0%)
Il peso delle zone in valore nei grissini*
Nord-Ovest 52,7% (+10,3%)
Nord-Est 34,7% (+8,0%)
Centro 5,0% (+4,4%)
Sud 7,6% (+2,7%)
Il peso dei canali distributivi in valore nei grissini*
Iper e Super 58,3% (+15,0%)
Libero servizio 16,4% (-3,2%)
Grocery 17,2% (+7,3%)
Discount 8,1% (-4,1%)
Fonte: ACNielsen-GDOweek, anno terminante ad ottobre-novembre 1999 e variazioni sull'anno precedente

* Fonte: ACNielsen-Food, anno terminante a dicembre-gennaio 2000 e variazioni sull'anno precedente

L'evoluzione dei consumi e lo scenario competitivo
Preso nel suo complesso, il mercato dei sostituti del pane è stabile. Ma al suo interno crescono le categorie più innovative - pane in cassetta e focacce confezionate- eccezion fatta per i grissini, un prodotto tradizionale che, grazie in gran parte al lancio di Pangrì Rustici Barilla, hanno segnato incrementi rilevanti dopo aver attraversato un periodo di crisi. In calo significativo, invece, i crackers, e in misura più contenuta le fette biscottate, che rappresentano i maggiori segmenti in questo comparto.

Il caso dei crackers è emblematico di un mercato storico (esistono dagli anni '50) che raggiunto la maturità in un percorso nel quale ha espresso molte potenzialità sia in termini nuove ricettazioni (salati, non salati, aromatizzati, dolci, con olio di oliva extravergine, solo per citarne alcune) che di utilizzo, dall'area dello snack, a quella di sostituto vero e proprio del pane, a prodotto per la preparazione degli antipasti. Non è quindi nella mancanza di innovazione la ragione della flessione dei consumi, che del resto interessa in misura ancora più pesante le relativamente recenti versioni aromatizzate e dolci, ma nella concorrenza che questa categoria soffre ad opera degli altri sostituti del pane e degli snacks. Oggi i crackers classici rappresentano in volume i tre quarti della categoria, a testimonianza di una limitata presa sul mercato delle altre versioni.

Il prodotto più in auge è in questa fase il pane morbido, che alla lunga durata e quindi al contenuto di servizio accoppia un gusto largamente apprezzato. Anche qui, Barilla ha trainato i consumi con il"Bauletto", in un mercato in cui la praticità si accoppia in questo momento - salvo il caso della leggera crescita dei panetti - in modo vincente con la morbidezza.

In questo contesto, le perdite contenute sofferte dalle fette biscottate, che con i crackers - oltreché per il valore del business - si accomunano per essere prodotti storici declinati nell'arco del loro sviluppo in diverse varianti, vanno lette alla luce dell'utilizzo nell'ambito della prima colazione, che invece le differenzia dai crackers e garantisce loro una base di consumo abbastanza solida.

Il momento è favorevole ai panetti, un mercato in cui le innovazioni hanno portato gusti diversi e sfiziosi che hanno fatto buona presa sul consumo finale. L'offerta è qui fortemente concentrata, con le prime 3 aziende - Barilla in testa, seguita a distanza da Saiwa e San Carlo - che coprono in volume circa il 70% delle vendite totali.

Gli ultimi dati aggiornati nell'Italy Report Food 2010

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