Il consumi di tonno è in forte in crescita
sia in volume che in valore. Questa crescita è dovuta
soprattutto all'aumento del parco di famiglie trattanti, oggi
arrivate a intorno a quota 95%.
Si è abbassato fino quasi a sparire, nel corso dell'ultimo
anno, il divario che prima separava gli incrementi in valore
da quelli in volume, questi ultimi più elevati, a testimonianza
di battaglie di prezzo che carburavano le vendite in quantità
e abbassavano il prezzo medio dei prodotti e quindi il valore
del mercato nel suo complesso. Oggi non è più
così, grazie soprattutto ai notevoli risultati del
tonno con contorno e alla vitalità del tonno di qualità
più alta, che ridanno ossigeno ai margini di industria
e distribuzione.
Il mercato del tonno è caratterizzato da un significativo
indice di concentrazione industriale: le prime 3 aziende coprono
in volume nel canale iper+super+superette circa il 60% delle
vendite.
In un mercato in cui vi è complessivamente una scarsa
differenziazione fra i prodotti, le grandi aziende hanno puntato
a differenziarsi anche attraverso l'innovazione che ha caratterizzato
ad esempio il lancio e lo svilouppo del tonno composto e le
insalate di tonno da parte di Trinity. Quest'ultima ha spinto
anche sull'utilizzo del prodotto come ingrediente per la preparazione
della pasta - in un'ottica di servizio che avvicina questi
prodotti all'area dei sughi pronti - aggiungendo ad esempio
aglio e peperoncino o altre connotazioni aromatiche. Prodotti
che hanno raggiunto una piccola incidenza in volume, consentendo
alle aziende di ossigenare i margini e di presidiare lo scaffale
della gdo, che da sola (escluso il discount) copre in volume
il 90% dei volumi commercializzati.
Gli ultimi dati aggiornati
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