Nonostante vi sia stata assenza del richiamo di grandi titoli, nel 1999 il mercato dell'homevideo ha registrato un buon andamento a valore, peraltro in presenza di una diminuzione dei volumi venduti. A determinare i buoni risultati complessivi è stato il canale del noleggio, mentre i negozi tradizionali hanno perso quote di mercato in valore.
Il canale delle edicole, che in tempi recenti aveva dato linfa all'intero mercato, ha segnato vistosi cali in volume, una tendenza che gli operatori segnalano essersi confermata anche nel corso del 2000.
I dati ufficiali sul mercato homevideo rappresentano una sottostima delle reali dimensioni del comparto, attesa la notevole incidenza dei video pornografici e di quelli commercializzati attraverso la pirateria. Si stima che quest'ultima abbia realizzato nel 1999 un fatturato attorno ai 320 miliardi di lire e una cifra analoga riguarda il settore delle produzioni pornografiche.
In questa fase il mercato appare penalizzato dalle scelte delle major di allungare il tempo del passaggio delle videocassette e dei DVD dai cinema alla vendita/noleggio. Ne deriva una limitata disponibilità di titoli di richiamo e conseguentemente minori stimoli agli acquisti/noleggi.
Dal punto di vista distributivo, il canale despecializzato - ipermercati e supermercati - sta guadagnando importanza nel novero complessivo dei canali di vendita, con una moderata estensione degli assortimenti ma soprattutto grazie all'aumento del numero di punti di vendita che assortiscono l'homevideo. Gli assortimenti, ad ogni buon conto, restano centrati sui titoli di grande richiamo; su di essi, infatti, la grande distribuzione opera con politiche di prezzo concorrenziali rispetto agli altri canali con l'obiettivo di incrementare l'immagine di convenienza presso i propri clienti.
Nelle superfici di minori dimensioni (supermercati) una esposizione preferenziale appare fondamentale per garantire adeguati risultati di vendita e sollecitare gli acquisti d'impulso. Laddove lo spazio disponibile è più ampio, la gdo calibra gli assortimenti dando maggiore servizio assortimentale e inizia a collaborare con i produttori per la gestione ottimizzata del mix di offerta.
Il fenomeno del DVD è in fase nascente, accreditato nelle previsioni di elevati tassi di crescita, ma ancora dalle dimensioni contenute in volume. Le previsioni di Univideo parlano però di un fatturato 2000 di circa 130 miliardi, contro i circa 50 miliardi del 1999, che se confermate dai dati aumenterebbero sensibilmente il peso del DVD nel valore complessivo del business.
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