|
|
Vini confezionati |
|
|
|
Il valore del mercato
|
€ 815.227.000 |
|
|
Il volume del mercato
|
431 milioni di litri |
|
|
La dinamica dei consumi
in valore |
+8,9% |
|
|
La dinamica dei consumi
in volume |
+4,0% |
|
|
Il
peso delle zone in volume* |
Nord-Ovest |
43,0% |
Nord-Est |
20,3% |
Centro |
26,1% |
Sud |
10,6% |
|
|
Il
peso dei canali distributivi in volume* |
Ipermercati |
18,4% |
Supermercati |
66,3% |
Superette |
15,3% |
|
|
|
Fonte: Information Resources-GDOweek anno terminante a settembre 2001 e variazioni % sull'anno precedente
|
|
|
|
L'evoluzione dei consumi e lo scenario competitivo |
|
I consumi di vini sono in aumento, nel canale del dettaglio alimentare, sia in volume che, in misura più rilevante, in valore. E' un dato che già nel 1999 ha cambiato un clima che per molti anni è stato - come in quasi tutti i comparti dell'universo alcolico - contrassegnato dalla flessione delle vendite.
A sostenere la ripresa dei consumi, diversi fattori. In primo luogo l'attenuazione di atteggiamenti che colpevolizzano fortemente il consumo alcolico. La coscienza dei benefici o quantomeno della piena accettabilità di un consumo moderato sta favorendo l'antica bevanda e comincia a recuperarne il ruolo nell'ambito dei complessivi consumi alimentari.
I quali, specie in un campo in cui le quantità assunte sono contenute, si orientano sensibilmente verso l'area della qualità. Che spiega il rilevante incremento in valore, carburato dalla diffusa tendenza a bere moderatamente vini di buona qualità, segnatamente Doc e Docg: scendono nelle preferenze i grandi formati di vino da tavola, crescono le bordolesi di vini dal prezzo al litro medio-alto.
Vi è poi, coerentemente con la riscoperta della qualità, il crescente apprezzamento di una bevanda che con sé porta, oltre la ricchezza del gusto, i valori di una tradizione culturale e gastronomica i quali stanno in generale dando nuova linfa ai consumi di alimenti che nel segno della genuinità e della tipicità riaffermano il grande piacere del cibo.
Il tutto, va rilevato, in un quadro in cui la cultura media sul vino è ancora bassa specialmente nelle generazioni giovani, e in cui molto resta da fare perché la grande varietà dei vini nazionali ed esteri venga solo in piccola parte conosciuta e riconosciuta davanti agli scaffali dei supermercati.
Ciononostante, si evidenzia il fenomeno di crescita dei vini di produzione estera - cileni, americani, sud africani, solo per citare alcune provenienze - che alla qualità accoppiano un posizionamento di prezzo conveniente in rapporto d essa.
Non giova, da questo punto di vista, la realtà produttiva enologica, molto frammentata e quindi meno capace rispetto ad altri settori di effettuare quegli investimenti di marketing necessari per sostenere i consumi di massa. Che in parte trovano proprio nella grande ricchezza del carattere di questa bevanda un ostacolo per la semplificazione dei consumi, che è un po' il rompicapo di ogni produttore di vino stretto fra il desiderio di incrementare i volumi valorizzando nel contempo le caratteristiche specifiche della propria produzione sul mercato. Oggi, compresi gli imbottigliatori, operano nel business del vino circa 35.000 imprese e i prodotti presenti sul mercato sono molte decine di migliaia.
Una mano considerevole può darla in questo senso certamente la distribuzione moderna, in cui si comincia a notare il tentativo di aiutare i consumatori nella scelta attraverso l'allestimento di gamme assortite per regione o grandi tipologie di vini, attraverso la predisposizione di materiale informativo sullo scaffale e anche con iniziative promozionali a tema.
....I canali distributivi che crescono...Il peso e l'evoluzione dei segmenti...L'incidenza dei diversi packaging...
cliccate qui per avere maggiori
informazioni
|
|
|
|
|
|