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Yogurt
Il valore del mercato
€ 791.063.000
Il volume del mercato
214.387 tonnellate
La dinamica dei consumi in valore
+11,8%
La dinamica dei consumi in volume
+5,1%
Il peso delle zone in volume*
Nord-Ovest 35,4%
Nord-Est 27,4%
Centro 22,2%
Sud 15,0%
Il peso dei canali distributivi in volume*
Ipermercati 17,6%
Supermercati 66,4%
Superette 16,0%
Altri 59,6%
Fonte: Information Resources-GDOweek, iper+super+superette, anno terminante a marzo 2002 e variazioni % sull'anno precedente

*Fonte: Information Resources-GDOweek, iper+super+superette, anno terminante a settembre 2001 e variazioni % sull'anno precedent

L'evoluzione dei consumi e lo scenario competitivo

I consumi di yogurt sono complessivamente vitali, specie per quanto riguarda i valori di questo mercato. Peraltro, l'incremento maggiore dei valori del business rispetto ai volumi testimonia un significativo mutamento dei consumi, a favore dei segmenti a maggior valore aggiunto.

Il mercato presenta un buon livello di concentrazione, con le prime 3 aziende che coprono nel canale iper+super+superette ben oltre il 60%, ma esiste un elevato numero di competitor che spesso - grazie anche ai vantaggi logistici connessi alla distribuzione di un prodotto dalla limitata shelf life - riescono a conseguire notevoli quote dei consumi in ambiti locali. Si pensi, ad esempio, agli yogurt prodotti dalle centrali del latte, che nelle proprie aree di riferimento hanno caratteristiche di vere e proprie marche nazionali.

Se al nuovo segmento dei probiotici nicchia si aggiunge quella degli yogurt biologici - sui quali in Italia ha storicamente investito Fattorie Scaldasole - si individua appieno il quadro di categoria composta da questi prodotti e da quelli più tradizionali - bianchi interi e magri, alla frutta e agli altri gusti - in un'offerta complessiva capace di coprire praticamente tutti i target di consumatori, ivi compresi i bambini, cui da tempo si rivolge Nestlé con Mio. E' il punto di arrivo di una categoria merceologica partita come terreno di elezione di consumi fortemente salutistici, e che ha via via assunto molti altri connotati (ad esempio quello di nutrimento sano e dietetico con le versioni light) i quali hanno finito per estenderne i consumi in molte occasioni quotidiane: prima colazione, snack, minipasto nella versione accoppiata a cereali o biscottini, dessert di fine pasto.

Più in dettaglio, secondo un'analisi di Consulmarketing-Largo Consumo la colazione rappresenta l'occasione di consumo più importante per lo yogurt, con il 39,8%, seguita dalla merenda (21,6%), dal fuori pasto (19,9%), dal pranzo (11,5%), dalla cena (4,1%) e da altre occasioni (3,1%).

Per quanto concerne la suddivisione del consumo per fasce d'età, la stessa fonte indica nel 43,5% i consumatori fra i 20 e i 40 anni, seguiti dalla fascia 40-60 (27,7%), dai consumatori sotto i 20 anni (18,5%) e dagli ultrasessantenni (10,3%).

Il suo complessivo successo è paradigmatico della possibilità di far sviluppare consumi alimentari a partire da prodotti di super nicchia - quale lo yogurt era un ventennio addietro - trasformandone fortemente le caratteristiche in termini di gusto ma preservandone qualità universalmente apprezzate: naturalità, freschezza, apporti nutrizionali unici.

Fra i segmenti, in buona evidenza gli yogurt magri, che guadagnano terreno sul segmento più importante degli yogurt interi. Ottimo momento per i salutistici, che stanno mettendo a segno crescite rilevanti per una tipologia di prodotti che si avvia nel canale iper+super+superette a coprire la quota del 10% sul totale vendite. In deciso calo gli yogurt per bambini e in flessione significativa ma più contenuta i bi-compartimento.

Gli ultimi dati aggiornati nell'Italy Report Food 2010

...Le quote di mercato in valore e in volume...I canali distributivi che crescono...Lo sviluppo dei consumi nelle aree geografiche...Il peso e l'evoluzione dei segmenti...

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